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MA ALLORA E' VERO STIAMO MANGIANDO PLASTICA !

Aggiornamento: 20 mar

Le microplastiche sono ovunque e hanno colonizzato il nostro pianeta. Il loro ingresso nella catena trofica è un topic di grande preoccupazione dato che sembra inevitabile. Gli alimenti, in particolare quelli che si originano dal mare come il sale, sono contaminati dalle microplastiche. Di conseguenza, le possibilità che anche sulle nostre tavole siano presenti le microplastiche sono abbastanza elevate Articolo fonte : food-hub del 21/01/2023


Cosa sono e da dove provengono Definite come particelle plastiche minori di 5 mm, le microplastiche sono prodotte e rilasciate nell’ambiente da una moltitudine di sorgenti antropiche e la loro identificazione rappresenta una delle sfide più interessanti per i ricercatori del settore.

I dati disponibili indicano che, ogni anno, fino a 12,7 milioni di tonnellate di plastica raggiungono gli ecosistemi marini.

Gli scarichi domestici, cosmetici e prodotti per la pulizia e le materie prime per la produzione degli stessi, le operazioni di lavaggio di indumenti, gli pneumatici e l’uso di vernici nel settore edile sono tra le principali sorgenti di microplastiche e necessitano di 450 anni per distruggersi (o più correttamente, per decomporsi).

In questo modo, gli inquinanti che “galleggiano” nell’acqua marina, si trasferiscono nel sale.

Un chilogrammo di sale marino presenta più di 1.600 microplastiche.

Ed è così che, potenzialmente, la pasta che condiamo con un bel pizzico di sale, sarà condita anche da qualche microplastica.

Purtroppo per noi, ingerire microplastiche sembra inevitabile.

Quali sono gli impatti sulla salute Una volta ingerite mediante il cibo, le microplastiche potrebbero essere adsorbite da alcune cellule specializzate dell’intestino e, conseguentemente, date le loro piccole dimensioni, adsorbite dalla mucosa. L’importante area delle microplastiche sembrerebbe determinare fenomeni di stress ossidativo e citotossicità. La comunità scientifica ipotizza, inoltre, potenziali fenomeni di traslocazione delle microplastiche da un tessuto a un altro e, la difficoltà nella loro espulsione dall’organismo, potrebbe determinare l’insorgenza di infiammazioni croniche, talvolta prodromiche al cancro


Per di più, le microplastiche adsorbono altri contaminanti duranti i loro viaggi tra e nei compartimenti ambientali. Idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti e policlorobifenili vengono adsorbiti e poi rilasciati nell’organismo.


Inoltre, la lisciviazione dei monomeri e additivi plastici (nello specifico, gli esteri dell’acido ftalico) sono responsabili di disturbi endocrini e possono causare carcinogenesi.


Tuttavia, il meccanismo di azione e l’espressione della loro tossicità è ancora poco investigata e sono necessari studi ulteriori per avere un quadro completo.


ESISTONO DELLE SOLUZIONI MOLTO VALIDE CHE SOSTITUISCONO UNA BUONA PARTE DELLA PLASTICA CHE PRODUCIAMO QUOTIDIANAMENTE I depuratori lo sappiamo sono sicuramente una buona scelta nella diminuzione di bottiglie di plastica, ma si limitano soltanto a quello, se la nostra ricerca continuasse ancora più dettagliatamente, saremo di sicuro sorpresi di scoprire un DISPOSITIVO IONIZZATORE CON CERTIFICATI DI ALTISSIMO LIVELLO, CHE RENDE L'ACQUA MICROSTRUTTURATA ideale per bere e quindi sostituire le bottiglie (PET) ma ancor più sostituisce il 90% dei prodotti per l'igiene della casa e della persona, poiché ha ben 7 tipi di acque per usi diversi questo significa doppia funzionalità sia nella diminuzione della plastica che per un grandissimo risparmio di denaro.


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